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Duran Adam al Parlamento – quarta settimana

Duran Adam al Parlamento – quarta settimana

 

Questa mattina, in occasione della festa della Repubblica, sono stato con Marco Gentili -CoPresidente dell’Associazione Luca Coscioni-  in Duran Adam davanti al Parlamento per chiedere la restituzione ai cittadini dei diritti politici.

L’iniziativa, avviata  il 13 maggio davanti al Quirinale, è giunta al quarto appuntamento.

A causa delle norme del 1970 sulla raccolta firme i diritti referendari ed elettorali degli italiani sono limitati, perché è praticamente impossibile raggiungere il numero di firme necessarie visto che non ci sono pubblici ufficiali disponibili ad autenticarle. Accade così che solo i grandi partiti e sindacati possono promuovere referendum perché hanno a disposizione un esercito di consiglieri comunali e dipendenti pubblici. Alle elezioni, invece, una formazione nuova “alla Macron” non riuscirebbe a presentarsi per mancanza di autenticatori.

Per questi motivi chiediamo al Parlamento, che domani inizierà a votare sulla legge elettorale, di approvare gli emendamenti che introducono la firma digitale e semplificano il sistema delle autentiche per le raccolte firme elettorali e referendarie. Non farlo significherebbe davvero che si vogliono tenere i cittadini come sudditi.

Marco Gentili, affetto da Sla2 che gli consente di muovere solo un dito, ha letto con il sintetizzatore davanti palazzo Montecitorio la lettera inviata a Renzi, Berlusconi e Grillo: “nel trovare l’accordo sul sistema di voto che preferite ricordate però che senza firma digitale e riforma degli autenticatori, molti cittadini non possono esercitare diritti politici fondamentali.”  “Caro Matteo, questa discriminazione nell’esercizio dei diritti politici non è tollerabile, non è degna di un partito che si chiama democratico”, Marco così si è rivolto direttamente a Renzi, “per molte persone che vivono un reale e serio svantaggio fisico, la firma telematica è lo strumento più agevole per esercitare alla pari i loro diritti.”

Ce n’è stato anche per il Movimento 5 stelle, che questa volta si è seduto al tavolo dell’accordo: “siete nati in nome dei cittadini e della democrazia diretta, come potreste fare un accordo che ci continua a negare i diritti politici?”

Abbiamo poi proseguito con le modalità del Duran Adam, ovvero rimanendo in piedi con in mano una penna e un modulo di raccolta di firme, un riadattamento della forma nonviolenta inaugurata in Turchia a piazza Taksim ed usata in Italia dai Radicali.

Vedremo cosa accadrà in Parlamento nei prossimi giorni, se oltre a fare i loro interessi scegliendo il sistema di voto che più li tutela, i partiti concederanno anche a noi cittadini la possibilità di esercitare davvero i nostri diritti referendari ed elettorali. Se continueranno a negarceli, siamo pronti a tornare davanti al Quirinale.

 

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© Mario Staderini by [zu']

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