100 giorni per i nostri diritti referendari – Cronistoria del Duran Adam al Quirinale
26 agosto 2017: il Duran Adam per i diritti referendari ha superato i suoi primi 100 giorni!
Sole o pioggia, dal 13 maggio, ogni settimana davanti al Quirinale siamo letteralmente rimasti in piedi (duran adam in lingua turca, dove è nata questa pratica) ad aspettare la risposta dal Presidente Mattarella a questa domanda: “Cosa deve fare un cittadino italiano che si vede negato un diritto fondamentale e che si è rivolto invano a tutte le istituzioni di questo Paese?”
Come confermato dal professor Michele Ainis lo scorso 16 luglio, oramai in Italia il diritto di promuovere referendum a livello nazionale è monopolio di partiti e sindacati, mentre ai cittadini è di fatto impedito anche solo raccogliere le firme, a causa delle procedure discriminatorie di una legge di 47 anni fa
Basterebbero poche righe per modificare la legge ma Parlamento e Governo se ne fregano, nonostante per questi motivi l’Italia sia sotto processo davanti al Comitato diritti umani dell’ONU per violazione del Patto internazionale sui diritti civili e politici.
In questi cento giorni, abbiamo consegnato alla Presidenza della Repubblica una serie di dossier che documentano il sabotaggio dei diritti di iniziativa popolare in Italia; sappiamo, dalle interlocuzioni che abbiamo avuto, che al Quirinale c’è ascolto e attenzione per questioni ritenute molto serie.
Nel frattempo qualcosa si è mosso sul fronte istituzionale: la Presidente della Camera, nell’ambito della verifica delle firme sulla legge di iniziativa popolare in materia di legalizzazione della cannabis, ha riconosciuto i limiti della legge che disciplina la procedura referendaria e introdotto delle prime innovazioni in prassi.
Anche l’Unione europea, da parte sua, ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia per gli ostacoli che pone alla possibilità di firmare online le petizioni popolare europee: un vizio strutturale, insomma.
E un’ulteriore conferma di come il sistema dei partiti e di potere italiano abbia ancora un’enorme paura che ai cittadini sia consentito di esercitare appieno i loro diritti politici e democratici. Quando lo fanno, infatti, spesso impongono alla politica di prendere soluzioni su temi scomodi al potere. L’ultimo esempio a Roma, con un referendum cittadino sul trasporto pubblico che ha imposto di affrontare questioni da anni nascoste sotto il tappeto. Pronti, quindi, per i prossimi Duran Adam fino alla restituzione dei nostri diritti referendari.
E da settembre, la raccolta firme sulla proposta di legge di iniziativa popolare “Più sovranità e democrazia per il cittadino” (una riforma complessiva del sistema dei referendum nazionali e locali) sarà un’occasione per dimostrare in concreto al Presidente della Repubblica le materiali difficoltà che un cittadino incontra quando vuole raccogliere firme per dei referendum.
Ma ora, un riassunto delle puntate precedenti.
In questi primi cento giorni hanno partecipato al Duran Adam al Quirinale: Filomena Gallo e Marco Gentili (segretaria e co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni) l’ex senatore radicale Marco Perduca, Leonardo Monaco(segretario dell’associazione Certi diritti), Michele Capano (tesoriere di Radicali italiani), i militanti storici Paolo Breccia (a volte anche “cameramen”), Romano Scozzafava e Leopoldo Grifeo Machina, il giovanissimo Mattia Moro. La scolaresca di Chieti.
Lo hanno sostenuto, anche a difesa dei diritti referendari locali, a Milano Marco Cappato e Barbara Bonvicini (segretaria dell’associazione Enzo Tortora), successivamente a Napoli l’associazione per la grande Napoli, con Roberto Gaudioso, Rosa Criscuolo e Giuseppe Alterio.
Qui le lettere e la documentazione depositata nelle diverse settimane al Presidente della Repubblica
Lettera del 9 luglio al Presidente Mattarella di Leonardo Monaco
Lettera del 16 luglio al Presidente Mattarella di Mario Staderini
Di seguito l’elenco delle dirette Facebook (unica forma di comunicazione, per il momento, del Duran Adam: siamo consapevoli infatti che il percorso sarà lungo, visto che vogliamo modificare una legge che non cambiano da 47 anni e abbiamo mezzo Parlamento contro!) sin qui fatte.
Dal 13 maggio, primo Duran Adam
Milano
Napoli