Obama in Vaticano? 10-100-1000 Gavazzi!!
Questa mattina il Presidente degli Stati Uniti si è recato in Vaticano in visita ufficiale.
Pochi sanno, però, che fino al 1984 gli USA non avevano un’ambasciata in Vaticano. Ed era frutto di una scelta che durava -a ragion veduta- dal 1800.
Il perché è semplice: la Costituzione americana vieta al Governo di entrare nelle questioni religiose e il riconoscimento del Vaticano come Stato rappresentativo di una religione era visto molto male da chi era scappato dall’Europa proprio per le persecuzioni religiose. Basti pensare che quando nel 1849 John Gwinn, il capitano della fregata statunitense ormeggiata a Napoli, osò far salire a bordo Pio IX, venne mandato alla corte marziale.
Fu il presidente Reagan che nel 1984 per primo ruppe il tabù ed aprì l’ambasciata in Vaticano in nome dell’asse con Woityla contro il comunismo.
Ma se per 120 anni gli Stati uniti non hanno avuto un’ambasciata in Vaticano, così non riconoscendolo di fatto come Stato e arginandone un po’ il potere, lo si deve ad un italiano: ALESSANDRO GAVAZZI.
Non un italiano qualsiasi, ma un frate barnabita che si era battuto con Garibaldi contro il Papa Re ed era stato per questo costretto all’esilio. Ebbene accadde che quando il Cardinal Bedini fu mandato nel 1853 da Pio IX negli USA per creare i rapporti diplomatici tra i due Stati, Alessandro Gavazzi impedì il suo piano e lo costrinse letteralmente alla fuga.
Come ha fatto Gavazzi, grande retore e combattente? Ce lo dice lo stesso cardinal Bedini, che nella sua relazione scriveva “l’energumeno Gavazzi che saltava di città in città dove precedendomi, dove seguendomi, e sempre per avvelenire gli animi con il suo fraseggiare da trivio. Dove non arrivava fisicamente, usava quella diavoleria moderna del telegrafo per inviare dispacci e messaggi semicospiratori“.
In pratica, Alessandro Gavazzi era impegnato giorno e notte in una propaganda con cui avvertiva gli americani dell’arrivo del “Bloody butcher of Bologna” (Bedini era formalmente responsabile della morte di Ugo Bassi) e del rischio di veder minate le fondamenta della libertà americana da chi era venuto “per trovare il modo migliore per incatenarci come schiavi al trono del tiranno più superbo che la terra conosca”.
Sicuramente metodi poco ortodossi quelli di Gavazzi e degli anticattolici che lo seguivano, di certo però efficaci, visto che Bedini fu costretto a fuggire di notte da New York, dopo peraltro essersi spaventato nel vedere che aveva appena viaggiato sullo stesso treno con Gavazzi e i suoi.
Che dire, proprio oggi che 518 tra ministri e parlamentari italiani sono andati a messa privata dal Papa?
10-100-1000 Gavazzi!
Che una Chiesa diventi Stato -quindi un potere politico- è un errore: per i cristiani, perchè la storia ci ha insegnato che il Vaticano ha finito col conquistare la Chiesa stessa; per la società civile, perchè uno Stato che rappresenta chi rappresenta Dio in terra avrà sempre un potere difficile da frenare.
PS: per chi volesse portare approfondire il tema dei rapporti tra Usa e Vaticano, “Imperi paralleli” di Massimo Franco scende nei dettagli di quanto scritto sopra. Chi volesse invece portare un saluto ad Alessandro Gavazzi, a Roma c’è il suo busto al Gianicolo (fu combattente della Repubblica Romana) e una targa a lui dedicata sulla facciata della chiesa evangelica sul lungotevere (essendo stato il fondatore della prima “chiesa libera evangelica” d’Italia)
John Fischetti
Bel pezzo. Plaudo. 🙂