La strana storia di Qaddumi, l’As Roma, Unicredit e i media
Paolo Fusi ( ora business intelligence advisor, già giornalista) ha da poco pubblicato su fcb questa sua ricerca, interessante non solo per chi segue la As Roma.
“Il Ministero del Tesoro ha bloccato per alcune ore l’accesso ai documenti pubblici relativi alle attività di Adnan Adel Aref Qaddumi, l’ipotetico sceicco che dovrebbe comprare una fetta consistente della AS Roma. la cosa mi ha stuzzicato, certe misure vengono prese molto raramente. Qaddumi siede nel consiglio di amministrazione di q…uattro società italiane: la Fagnus Srl Umbertide (che dovrebbe commerciare con tessuti all’ingrosso), la Amyga Srl Roma (apparentemente proprietaria di raffinerie di petrolio, con sedi operative a Besozzo VA ed a Perugia), la Amyga Oil & Gas Holding Srl Roma (che dovrebbe controllare le grandi società petrolifere di cui lo sceicco sostiene di essere il proprietario) e la Technofin Holding Srl Gallarate VA (anche questa apparentemente attiva nell’intermediazione petrolifera).
Andiamo con ordine. La Fagnus è in bancarotta, la sua amministratrice Claudia Fagnucci ha circa 150mila Euro di debiti con Equitalia o agenzie simili. Come azionista risulta la società Sviluppo Immobiliare Roma Srl Roma (ma con un documento del 1995 mai aggiornato, che indica un capitale sociale diversissimo da quello attuale, il che fa pensare che la proprietà abbia cambiato mano e che non sia stato annunciata la mutazione, tant’è che gli organi statutari sono scaduti e mai rinnovati dal 1999…).
La Amyga Srl appartiene 60% a Qaddumi e 40% a Gerardo Catellotti, un “businessman” del varesino con storie di protesti e debiti che, prima di darsi al petrolio, aveva un negozietto di elettrotecnica in cui riparava anche oggetti, fallito alla metà degli anni ’90. La Amyga pare essere inattiva, ma per ditte operanti con l’estero ciò potrebbe trarre in inganno. Pare però che la vera sede operativa venga gestita da Maria Chiara Passafaro, moglie di Catelotti, da Via Loreto a Lugano, dove la signora guiderebbe la Arc Tronic SA. In realtà questa società è stata radiata nel 2002 per debiti e la signora Passafaro si è dimenticata di comunicarlo alle autorità italiane.
La Amyga Oil & Gas Holding Srl ha un capitale di 10mila Euro, è inattiva, ed è guidata fondamentalmente dai proprietari del Nuovo Paese Sera, Gualtiero Giannini e Giuseppe Deiana, anche se l’87% delle azioni è nelle mani della famiglia Qaddumi. Ma la società non ha un solo Euro, sta consumando i 10mila Euri del capitale sociale.
La Technofin Holding di Gallarate ha invece dei soci più o meno credibili: Angelo Attolini e Giuseppe Colucci, che dirigono piccole società di assistenza e consulenza tecnica, commerciale ed elettronica nel Varesotto, (seppure con una storia di difficoltà finanziarie) e Sandro Toffoletto. Questo signore, da sempre socio di Attolini e Colucci, ha lasciato l’Italia ed è oggi consigliere di amministrazione della Cinergy Holding SA e della Nanotechnolab SA, due società svizzere, con sede vicino a Losanna, che vengono gestite dal finanziere francese Roland Perez ed appartengono in maggioranza a Mansur Sadekov, il proprietario di diverse raffinerie sul corso del fiume Volga, il cui fratello è stato ucciso in uno scontro fra bande rivali, che si battevano per il possesso di dette raffinerie.
Se in Italia esistesse ancora il giornalismo, queste righe (che mi sono costate 80 minuti di lavoro) le avreste già lette su un quotidiano da tre giorni. Se dietro Qaddumi c’è Sadekov, mi sembra preoccupante che non lo si sappia. Se, come temo, Qaddumi crede che, avendo addentato il panino ghiotto con Sadekov dentro (che sta comprando case e circoli del tennis nella zona di Cannes, molto lontano da Roma, e continua a vivere insieme alla sua ex moglie in una grande casa al centro di Mosca), possa ora comprarsi un pezzo della AS Roma, siamo alla follìa. Una follìa che ha un nome preciso: Unicredit, la banca vera proprietaria della squadra, che cerca di sbolognarla a chiunque. E se le cose stanno così mi viene da temere che gli americani stiano per andarsene…”