Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la Mozione Generale approvata Reviewed by Momizat on . MOZIONE GENERALEe Mozioni particolariIl Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Milano l’8, 9 e 10 aprile 2011, ascoltate le relazioni del Segretario MOZIONE GENERALEe Mozioni particolariIl Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Milano l’8, 9 e 10 aprile 2011, ascoltate le relazioni del Segretario Rating:
You Are Here: Home » Blog » Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la Mozione Generale approvata

Comitato Nazionale di Radicali Italiani: la Mozione Generale approvata

MOZIONE GENERALEe Mozioni particolariIl Comitato Nazionale di Radicali Italiani, riunito a Milano l’8, 9 e 10 aprile 2011, ascoltate le relazioni del Segretario e del Tesoriere, le approva. Il Comitato ribadisce l’attualità delle ragioni della scelta di Milano come sede dei propri lavori, le stesse che sono alla base della presentazione della Lista Bonino-Pannella alle prossime elezioni amministrative milanesi: il sostegno alle iniziative popolari e referendarie milanesi sull’ambiente e contro il nucleare; l’impegno radicale per le libertà economiche; e soprattutto  l’urgenza di liberare il Paese da quel blocco di potere politico, clericale, mediatico e giudiziario – in prospettiva sempre più “modello nazionale – che ha come epicentro la Milano di Moratti, sindaco subalterno, insieme alle altre componenti lottizzatorie -PDL e Lega, con la ricorrente connivenza del sistema Coop Pd e dintorni-, al sistema Compagnia delle Opere-CL-Formigoni, con le loro truffe elettorali smascherate da noi Radicali e coperte da tutto il Regime, nella patente complicità della sua componente progressista, e con l’ occupazione sistematica delle aree chiave del potere economico-finanziario, dall’Assessorato allo sviluppo del territorio fino al gigante dell’energia A2A e alle imprese partecipate che controllano metropolitana, sistema idrico e aeroporti.RISORSE videoPrima giornataSeconda giornataTerza giornataIl Comitato denuncia in particolare il comportamento dell’apparato della “giustizia” milanese che ha finora consentito, nonostante la palese violazione della legge da parte delle strutture organizzate intorno e a favore del Presidente Roberto Formigoni, il permanere di un governo illegale della Regione Lombardia. A tredici mesi dai fatti, sebbene i Radicali abbiano fornito a loro spese e su loro iniziativa prove inconfutabili, la Procura di Milano – oggi presieduta dal dott. Edmondo Bruti Liberati- ha dapprima chiesto l’archiviazione e finora non risulta abbia chiuso le indagini relative alla falsificazione di centinaia di firme per la presentazione del “listino Formigoni”; nel frattempo il TAR della Lombardia e’ riuscito, con la sentenza firmata dal giudice Leo, a giudicare inammissibile e irricevibile il ricorso radicale (adducendo come motivazione l’assenza di prove, che invece sono state integralmente da noi rese pubbliche persino su internet); infine, il Tribunale di Milano, Presieduto dal Giudice Livia Pomodoro (affittuaria in convenzione con la holding formigoniana “Infrastrutture lombarde spa”), ha respinto il ricorso contro la violazione del limite di due mandati da parte di Formigoni (al quarto mandato consecutivo) nell’ambito di un procedimento trattato da una giudice che per 18 anni ha presieduto un’associazione nata nell’ambito di Comunione e liberazione e finanziata dalla regione Lombardia. Nessuno sviluppo concreto e’ finora giunto nemmeno dall’inchiesta relativa alla cosiddetta “P3” relativamente alle pressioni esercitate attraverso discutibili faccendieri dallo stesso Formigoni, in un momento che lui stesso defini’ di “disperazione”, nei confronti di giudici (l’allora Presidente della Corte d’appello Marra, oggetto di pressioni anche da parte del Prefetto Lombardi, che oggi coordina il monitoraggio sugli appalti Expo) e Ministri (Alfano), nello stesso momento in cui accusava i Radicali di aver manomesso i moduli di raccolta firme.In una città segnata da un sistema incentrato sulla “sussidiarietà dei favori” e su pervasivi conflitti di interesse, condizionata dalla corruzione e dalla presenza delle mafie politiche e comuni, il Comitato considera la partecipazione alle elezioni comunali di Milano una difficile ma importante occasione per contrastare, rendendolo evidente, il regime anticostituzionale italiano che prosegue, ancor più con l’EXPO, nel consumare legalità, territorio e denaro pubblico, nonché per offrire al Paese proposte democratiche di riforma. Impegna, dunque, il Movimento a sostenere, insieme alla delegazione parlamentare e agli altri soggetti, la Lista Bonino-Pannella e a rafforzare Milano quale centro di iniziativa politica radicale. Il Comitato ringrazia gli 858 iscritti e i 318 contribuenti del 2011 e i militanti, organizzati nelle associazioni e nei gruppi di lavoro, che hanno consentito sino ad oggi al Movimento di incardinare le iniziative e le lotte indicate nella mozione approvata dal IX Congresso. Di fronte alla significativa contrazione dell’autofinanziamento e al rischio di una sottovalutazione del significato dell’iscrizione come dato non formale ma sostanziale di adesione al Movimento e alle sue lotte, richiama i propri componenti, gli organi dirigenti, le associazioni e tutti i militanti alla cura quotidiana della ricerca e raccolta di autofinanziamento. Il Comitato, preso atto del lavoro svolto per convocare la “Prima giornata nazionale dei silenti”  e perfornire ai cittadini gli strumenti necessari a una denuncia di massa della violazione degli obblighi del servizio radiotelevisivo, impegna gli organi dirigenti:a lavorare per il successo della “Prima giornata nazionale dei silenti” indetta per il 20 maggio, invitando gli iscritti e i militanti radicali a mobilitarsi, anche con l’organizzazione di tavoli di raccolta firme, volantinaggi e dibattiti, per organizzare le manifestazioni davanti alle sedi provinciali dell’Inps;a promuovere nelle diverse realtà sociali, anche attraverso le associazioni tematiche e territoriali del Movimento, la conoscenza dei dati sul monitoraggio radiotelevisivo basato sul criterio degli ascolti e il coinvolgimento dei cittadini nelle denunce volte a ottenere informazione, approfondimento e confronto politico su quei temi che sono al centro dell’agenda reale del Paese e proprio per questo cancellati dal servizio pubblico Rai.Il Comitato conferma l’impegno per il recepimento delle direttive europee sui rimpatri e sul lavoro nero quale passo indispensabile per superare l’ideologia criminogena della legge Bossi-Fini e delineare un percorso legale che consenta di governare i flussi di migranti attraverso politiche di accoglimento complementari all’affermazione di libertà e democrazia nei Paesi d’origine. In vista del voto per i referendum nazionali del 12 e 13 giugno, il Comitato denuncia il tentativo avanzato di impedire illegalmente il raggiungimento del quorum, oramai via privilegiata per negare ai cittadini la “seconda scheda” prevista dalla Costituzione. Di fronte ad una campagna referendaria radiotelevisiva che per legge dovrebbe essere già iniziata, mentre invece la Commissione parlamentare di vigilanza non ha neanche adempiuto al suo obbligo istituzionale di adottare il relativo regolamento, impegna gli organi dirigenti a difendere in ogni sede, politica e giudiziaria, il diritto degli italiani a poter conoscere le contrapposte tesi in campo al fine di esercitare un voto responsabile.Nel merito dei quesiti, il Comitato esprime un orientamento di voto favorevole a quelli relativi al nucleare e alla legge sul legittimo impedimento; con riferimento ai referendum sui servizi pubblici locali e sulle tariffe del servizio idrico, ritiene prioritaria la partecipazione al voto quale occasione per l’avvio di un dibattito davvero riformatore, nella consapevolezza che sia le norme sottoposte a referendum che gli esiti di una loro abrogazione non rispondono né all’urgenza di trasformare l’affidamento dei servizi pubblici da luogo di spartizione partitocratica, inefficiente e consociativa, in una gestione liberale sottoposta ad una effettiva concorrenza e orientata alla tutela del consumatore, né tantomeno all’esigenza di arrivare ad uno sfruttamento sostenibile di un bene comune, essenziale ed esauribile come l’acqua.Mozioni ParticolariApprovateRitirateDecaduteMozione Particolare sull’amiantoPubblicità delle motivazioni di voto dei parlamentari radicaliMozione particolare sull’acqua (Spadaccia)  Mozione Particolare wiki “Acqua Libera e Trasparente. Contro le caste pubbliche e private dell’Acqua”  Mozione particolare Referendum “Acqua pubblica” del 12 e 13 giugno 2011  © 2011 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati

Leave a Comment

© Mario Staderini by [zu']

Scroll to top